Le parole del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, in merito allo Ius scholae, evidenziano la posizione della Chiesa.
Il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, ha parlato della questione dello Ius scholae, evidenziando la posizione della Chiesa Cattolica in merito al tema estremamente delicato. Come si pone la Chiesa in merito allo Ius scholae? Ecco le parole del cardinale Matteo Zuppi.
Le dichiarazioni di Zuppi
“Concedere la cittadinanza italiana ai bambini che seguono il corso di studi con i nostri ragazzi deve suscitare delle idee e non delle ideologie per trovare le risposte adeguate”. Queste le parole del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, all’inizio della sessione straordinaria del Consiglio Episcopale Permanente, in merito allo Ius scholae.
Una delle sfide rispetto alle quali anche la Chiesa si deve misurare è quella del fenomeno migratorio, un tema da molto tempo “seguito con attenzione dalla Chiesa. La migrazione – ha dichiarato il cardinale – è stata troppo a lungo affrontata come fenomeno emergenziale o con approccio ideologico, mentre rappresenta un fatto strutturale della società e richiede approccio umanitario, realistico, istituzionale, di sistema e di visione del futuro per difendere e onorare la propria identità”.
Le parole di Bagnasco e di Papa Benedetto XVI
Il presidente della Cei ha, in seguito, fatto riferimento a quanto detto dal cardinale Angelo Bagnasco nel 2013, nel momento in cui affermava che “è in gioco il diritto fondamentale della persona che in quanto tale deve essere salvaguardato”. Senza dimenticare l’accorato appello di Papa Benedetto XVI che, nel messaggio in occasione della Giornata mondiale del migrante del 2013, invitava “ad evitare il rischio del mero assistenzialismo, per favorire l’autentica integrazione, in una società dove tutti siano membri attivi e responsabili ciascuno del benessere dell’altro, generosi nell’assicurare apporti originali, con pieno diritto di cittadinanza e partecipazione ai medesimi diritti e doveri”.